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Progetto “Alfabetizzazione digitale”

Buone prassi Percorsi di formazione per i giovani

Questo progetto è stato concepito per fornire competenze sociali ai giovani affinché siano capaci di questionare i contenuti presenti online. Il progetto si propone di aiutare i giovani a capire e riconoscere le tecniche usate per influenzare le loro idee, opinioni e comportamenti nella vita reale. Questi corsi sono pensati per i giovani e per fornire gli strumenti adeguati agli insegnanti responsabili di trasmettere queste competenze agli alunni. Per questa ragione il progetto mette a disposizione una serie di risorse e di manuali che gli educatori posso utilizzare a questo scopo. Le risorse menzionate sono rintracciabili nell’apposito sito internet (www.digitaldisruption.co.uk) pensato per la generazione dei cosiddetti “nativi digitali” (11-19 anni) che spesso sono esperti navigatori d’internet ma non sempre hanno a disposizione gli strumenti adatti per una lettura critica: per esempio, un giovane su quattro non verifica la fonte di una notizia, e solo uno su dieci s’interroga su chi abbia costruito il sito e perché; un terzo dei giovani pensa che le informazioni generate dai motori di ricerca siano vere in sé e il 15% basa la veridicità delle informazioni sull’apparenza del sito. L’associazione Digital Disruption (in italiano “frattura digitale”) intende dunque fornire degli strumenti a questi giovani per poter navigare in internet in maniera più sicura e più consapevole.

Lo scopo principale del progetto per l’alfabetizzazione digitale nasce da un progetto del 2009 nel sobborgo londinese di Tower Hamlets per la prevenzione della radicalizzazione giovanile. Questa iniziativa fu lanciata in seguito alla scoperta di messaggi estremisti registrati in cassetta e riposti nelle scarpe dei giovani musulmani nel momento in cui essi pregavano all’interno delle moschee. All’inizio la presenza di attori esterni aveva provocato un sentimento di diffidenza e il ruolo giocato dagli operatori di “avvocato del diavolo” per contrastare le ideologie radicali non funzionava come previsto. In seguito ad un lavoro di gruppo e collaborativo sul lungo periodo gli operatori decisero di distogliere l’attenzione dalle ideologie radicali in sé e si concentrarono sulla costruzione di una maggiore consapevolezza di discernimento piuttosto che predicare contro-narrative. Tale approccio permise ai giovani di apprendere i meccanismi di manipolazione e accrebbe la capacità di riconoscere le menzogne senza imporre una credenza dall’esterno, promuovendo la forza della conoscenza e la necessità d’interrogarsi sulla detenzione della verità. Grazie a questa iniziativa e da questo contesto nacque l’associazione.

Alcune delle risorse a disposizione, specie quelle dedicate ai giovani per comprendere le intenzioni dei messaggi online, identificano e decostruiscono la propaganda e sono costantemente adottate da molte organizzazioni che si occupano di prevenire la radicalizzazione attraverso internet. Istituti di ricerca come DEMOS, ISD, l’associazione dei Capi di polizia o la Corte di giustizia minorile, hanno sostenuto la diffusione di questo lavoro. Nel 2013 l’associazione ha collaborato con il Ministero danese e partecipato ad un seminario di tre giorni contro la radicalizzazione online a Copenaghen. Uno dei risultati di questo intervento è stata l’introduzione di un programma per l’alfabetizzazione digitale nei programmi scolastici a livello nazionale.

 

Contatti

Digital Disruption
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13a Boundary Street
Londra, E2 7JE Regno Unito

Referente: Luke Newbold
E-mail: luke@digitaldisruption.co.uk
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Altro Contatto: Martin Orton
E-mail: martin@digitaldisruption.co.uk