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Osservatorio sui crimini di odio contro i Rom

Buone prassi Community empowerment: la comunità al centro

Osservare e sostenere le abilità degli educatori rom e come essi si approcciamo nel caso di vittime rom di reati istigati dall’odio e in che modo guadagnano la loro fiducia, è un elemento importante per gli esperti del settore che devono fornire servizi specializzati (legali, d’assistenza psicologica, ecc.…) al fine di prevenire una reciproca radicalizzazione e un reciproco odio conseguenza degli attacchi. Questo tipo di osservazioni dei reati di odio contro la comunità rom, insieme all’utilizzo delle risorse web degli educatori rom e degli assistenti di polizia rom, permettono di formare i mentori alle prime armi della stessa comunità. 

Monitorare di per sé è collegato con (o anche condizionata da) il programma incentrato su come aumentare l'efficacia delle pene alternative per gli autori di reati della minoranza rom e sulle misure che li rendano più resilienti rispetto al ripetersi di atti criminali di odio per punizione o rappresaglia. Nonostante la chiusura culturale di questa comunità, i mentori rom hanno maggiore facilità ad avvicinarsi alle persone e sono capaci di guadagnare la loro fiducia, così facendo essi stessi riescono a segnalare le persone vittime di reati motivati dall’odio. Essi riportano i casi al coordinatore che insieme agli esperti legali possono classificare il reato. Una parte importante del lavoro del coordinatore è infatti il lavoro sul campo portato avanti dai mentori, che possono incontrare le vittime o gli eventuali testimoni. A seconda del tipo di aggressione o incidente, essi possono ricorrere ai programmi di aiuto forniti dalle varie associazioni o centri di assistenza per le vittime come nel caso di InIUSTITIA, entità specializzata nell’assistenza legale e psicologica. Questi mentori, possono continuare ad accompagnare le vittime anche una volta richiesta l’assistenza specializzata di queste organizzazioni.


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