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La scuola di Amadora forma “agenti” contro gli stereotipi razzisti

Buone prassi Comunicazione e lotta agli stereotipi razzisti

La città di Amadora (Portogallo) che aderisce al progetto “Communication for Integration” (C4i) ha promosso una campagna di comunicazione contro gli stereotipi razzisti nelle scuole. La campagna nasce dall’osservazione del risultato della ricerca sugli stereotipi razzisti che esistono tra i cittadini della città a proposito dell’andamento scolastico dei giovani d’origine migrante che arretrerebbero il livello scolastico di tutti gli alunni. Ad Amadora però il 60% dei residenti stranieri, che costituiscono il 10% della popolazione della città, sono provenienti da paesi africani di madrelingua portoghese. Per lanciare l’iniziativa, 60 studenti della scuola secondaria “Seomara da Costa Primo” sono stati coinvolti in un corso di formazione che gli ha conferito il titolo di “agenti” contro la diffusione degli stereotipi razzisti e che hanno rilevati alcune tra le seguenti voci: “i nuovi arrivati non sono mai benvenuti”, “gli spagnoli e i portoghesi non si piacciono a vicenda”, “le persone bianche rubano i bambini a Capo Verde”, “le maestre portoghesi guadagnano più di quelle di origini straniere”.

Gli studenti hanno inoltre partecipato ad una lezione dal titolo “come vedo l’altro” in cui hanno composto un mosaico rappresentando ognuno dei compagni di classe con un alimento. Ancora, hanno composto una canzone, presentata all’incontro di coordinamento nazionale della campagna C4i nel 2014 ed hanno richiesto di partecipare a nuove iniziative sul tema della lotta agli stereotipi e alla discriminazione.

Oltre a ciò, secondo uno degli studi di ricerca sociale scientifica promosso dal programma C4i, si è osservato che una scuola superiore composta da una maggioranza di studenti di origine straniera, si è posizionata ottava nella lista delle migliori scuole della città nel 2013. Allo stesso modo, un quarto degli studenti che è stato insignito della lode erano di origine migrante. Per tutte queste ragioni Amadora ritiene che l’eccellenza del sistema d’istruzione pubblica possa raggiungersi attraverso politiche d’inclusione e integrazione negli ambienti scolastici.