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Progetto “La banca del tempo”

Buone prassi Inclusione sociale ed accoglienza

La “Banca del tempo” è un progetto di rete di cittadini che mettono a disposizione il proprio tempo per scambiare attività e servizi senza l’intermediazione di soldi, a favore dei membri della rete. Questo progetto è attivo nella cittadina di Parla dall’ottobre del 2010 ed è un’idea che s’ispira al principio del baratto ma in termini di tempo. Gli obbiettivi che la rete persegue sono i seguenti:

  • migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso lo scambio di servizi, relazioni, attività
  • promuovere valori positivi come l’autostima, la fiducia, la comunicazione, la partecipazione, la reciprocità, l’uguaglianza e l’interculturalismo
  • creare occasioni d’incontro in cui le persone interagiscono e condividono conoscenze, competenze, esperienze, eccetera
  • creare una rete di relazioni sociali che promuova l’interazione tra vicini e contribuisca alla prevenzione dell’esclusione sociale e la solitudine

I membri della “Banca del tempo” di Parla sono 90 e il 21% di essi è di origine straniera, proveniente dalla Colombia, Ecuador, Guinea, Marocco, Senegal e Tunisia. Nell’insieme degli scambi avvenuti, il 37% si è verificato tra coppie miste, composte da spagnoli e stranieri.
Tra i vari servizi offerti, le persone possono usufruire di servizi legati alla cura della persona con bisogni speciali, l’educazione, lo svago e il tempo libero, lo sport, le lingue, sartoria, lavori domestici, trasporti, assistenza informatica, eccetera. Durante gli incontri con i responsabili del progetto, alcuni usuari ha sottolineato una limitazione del progetto che consiste nella maggiore offerta di servizi rispetto alla demanda che è ancora minima, affermando che la rete non sia ancora abbastanza conosciuta e per questo motivo fatica a decollare. Tuttavia, è possibile ritrovare altre banche de tempo in altre città ed in altri paesi, è dunque possibile apprendere nuove pratiche, buone prassi e metodologie per migliorare. Le valutazioni dei membri sono comunque positive e incoraggiano gli organizzatori a diffondere il progetto e coinvolgere sempre più partecipanti. Il fatto questo progetto sia fondato a Parla da comunità di origine straniera, ha promosso parallelamente anche le relazioni interculturali nella realtà locale.