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"Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità” : l’impegno congiunto della città e dei suoi cittadini

Buone prassi Comunicazione e lotta agli stereotipi razzisti

Reggio Emilia è una città in costante trasformazione e s’impegna per considerare i problemi in nuove opportunità. È inoltre considerato molto importante proteggere e sviluppare i valori civici della città, tanto che la città ha espresso apertamente in un “patto” con le comunità dei quartieri più marginali e multiculturali per ribadire le responsabilità reciproche della città, per quanto riguarda la garanzia dell’offerta dei servizi, e dei cittadini, per quanto riguarda la gestione dei conflitti sociali e le iniziative culturali.

Il centro d’incontro “Reggio Est” di Reggio Emilia è la sede nevralgica di un’audace iniziativa mirante a ricreare la cultura civica del dibattito e dell’autogestione e a ricostruire il tessuto sociale eterogeneo dell’area della stazione ferroviaria. Il centro è gestito da volontari di varie origini ed ha avuto un ruolo determinante nella firma di un patto per la convivenza, le regole e la responsabilità tra gli abitanti del quartiere della stazione e il sindaco di Reggio Emilia. Con tale iniziativa, l’amministrazione comunale ha affermato la propria fiducia e ha promesso di investire nel quartiere, mentre gli abitanti si sono impegnati a gestire il centro, a occuparsi degli spazi pubblici e ad esercitare un controllo sociale, per contribuire a garantire il rispetto dell’ordine pubblico. Le nozioni di coesione e di convivenza sono comunemente utilizzate e gli abitanti dimostrano di essere fortemente coinvolti.

Nell’ambito del Patto per la convivenza, gli abitanti hanno elaborato progetti di lotta all’alcolismo e alle tossicodipendenze, interventi di mediazione in caso di conflitti di vicinato, iniziative educative rivolte ai giovani e alle famiglie e un progetto di “danze del mondo”. La città ha ristrutturato un parco situato nella zona, ha migliorato l’illuminazione pubblica e rafforzato la presenza della polizia. Dopo solo un anno, il quartiere, che aveva fama di essere pericoloso e degradato, è diventato un punto di riferimento per l’impegno cittadino e l’evoluzione positiva.

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